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Palazzo Ranghiasci Brancaleoni


Si affaccia sulla Piazza Pensile e fu costruito sull'area già occupata dal Palazzo Galeotti e dalla Zecca di Gubbio. Anche se è di stile neoclassico bene si armonizza con i due colossali edifici trecenteschi e con tutto l'insieme architettonico, che forma la parte più nobile ed affascinante della città. Notevole è anche la facciata posteriore e la sontuosa villa, che si estende fino a porta Metauro. La costruzione fu disegnata ed eseguita dallo stesso proprietario Francesco Ranghiasci. Il palazzo, come già ricordato, aveva una Collezione d'Arte di gran valore ma nel 1882, parte fu messa all'asta e parte divisa tra gli eredi (Cfr. O. Lucarelli). Nel 1900 il retaggio di miseria e di abbandono derivato dagli ultimi secoli ostacolò la ripresa della vita cittadina e non bastò l'unificazione d'Italia a favorire rimedi sostanziali. Anche in questi difficili momenti Gubbio rispose al richiamo della Patria con la stessa fortezza con cui condivise la gloria di Roma, seppe costruire la sua libertà comunale e si distinse nella Prima Crociata sotto i vessilli di Girolamo Gabrielli (1096) e nella Battaglia di Lepanto. Nella Grande Guerra 1915-1918 furono mobilitati seimila Eugubini, di cui 647 morirono al fronte. Altre pagine di storia Gubbio scrisse col proprio sangue subendo soprattutto la vendetta dei nazisti che per rappresaglia uccisero quaranta dei suoi figli.